Casino Riva
ad Arola di Torrechiara
Tra il castello di Torrechiara e l'antico borgo di Arola, in posizione dominante sulla valle del Parma, trova importante collocazione il casino Riva.
La rilevanza dell'insediamento va oltre la qualità architettonica del manufatto e la straordinaria ricchezza dell'apparato artistico (oltre mq. 500 di pareti dipinte) e decorativo, per assumere la valenza di emergenza paesaggistica caratterizzante l'intero comprensorio. Per questo oltre al restauro dell'edificio, si ipotizza anche un restauro ambientale delle zone circostanti.
La costruzione è il risultato della sovrapposizione di almeno quattro fasi di costruzione: l'avamposto già esistente nel XVI sec., la villa seicentesca, la ristrutturazione settecentesca e l'impianto decorativo ottocentesco. Il progetto, evitando ogni pretesa di riedizione filologica, rifiuta la attribuzione di giudizi di valore che portino a privilegiare una fase rispetto alle altre.
Per gli interventi di consolidamento statico si privilegia il criterio che vuole la riproposizione delle tecniche impiegate in origine per l'edificazione della villa con la sola aggiunta di tiranti metallici, opportunamente occultati, per contrastare le spinte originate dalle numerose volte che tendono ad alterare le geometrie del fabbricato, in particolare sotto azione sismica.
Si è attuata una analisi del dissesto completa di indagini geognostiche, quadro fessurativo, rilievo geometrico-dimensionale, verifica del comportamento statico, dell'umidità ascendente, del degrado dei materiali lapidei e delle componenti artistiche (dipinti parietali, stucchi, soffitti lignei, scolpiti ecc.) che ha portato ad un progetto integrale di restauro sia delle architettura che dell'importante contenuto artistico.
Il complesso restaurato è destinato ad ospitare una struttura ricettiva.




Restauro di villa La Peschiera, Ugozzolo (PR)
Villa La Peschiera costituisce una vera e propria "unità di paesaggio" della bassa pianura parmense: su di un nucleo primitivo costituito da una torre di avvistamento, le cui origini risalgono verosimilmente al XV sec., si è sviluppata in successive fasi una prestigiosa residenza di campagna su tre livelli, attorno alla quale è stata realizzata una peschiera dai caratteri unici: si tratta di un grande fossato quadrilatero di m 550, alimentato in permanenza da sorgive, con le sponde integralmente boschive.
Prima dell'intervento di restauro lo stato dei luoghi era prossimo alla fatiscenza: lesioni strutturali, cadute d’intonaci e di decorazioni pittoriche con consistente presenza di umidità ascendente.
Le parti recuperabili sono state sottoposte ad accurato intervento di restauro (torre, saloni, decori, strutture voltate), mentre quelle perdute (parte delle scale e prospetto nord) sono state sostituite con elementi appartenenti al linguaggio e alle tecniche contemporanee.
Il restauro delle componenti artistiche, valorizzato dal nuovo sistema di illuminazione, ha riportato in luce numerosi episodi di interesse che completano la casa, primo fra tutti il bel fascione, verosimilmente seicentesco, al secondo piano della torre.
Il recupero del parco, con il secolare filare di ippocastani ed i nuovi percorsi in calcestre, ha completato l'intervento.

